30 gennaio 2005

Noi Puffi siam così...

da unita.it

30.01.2005

Arriva Berlusconi: fermo preventivo per Piero Ricca che gli gridò «puffone»
di Paola Nania

 Trattenuto per quasi tre ore in commissariato a Milano, senza una ragione plausibile. Giusto il tempo di far parlare il premier al convegno in ricordo di Bettino Craxi. È quello che è successo nell'Italia di Berlusconi a Piero Ricca, l’uomo che durante un'udienza del processo Sme, gridò «buffone» (o «puffone» come sostenne lui) all’indirizzo del Cavaliere. E così, una pratica poliziesca diffusa nel ventennio, quella di fermare gli oppositori prima delle visite del Capo del governo, torna di moda.

Sabato pomeriggio Piero Ricca era a Milano, davanti al palazzo delle Stelline, per assistere al convegno organizzato dalla Fondazione Bettino Craxi in memoria del leader socialista scomparso cinque anni fa. Il convegno a cui doveva partecipare anche Silvio Berlusconi. Per questo il «contestatore» potenziale Piero Ricca è stato «trascinato via dalla polizia, fermato per due ore e mezza e diffidato», secondo quanto denuncia lui stesso.

Racconta indignato Ricca sul sito centomovimenti.com : «Quando torno al convegno il pomeriggio, trovo nell'atrio un ampio schieramento di forze dell'ordine. È atteso Berlusconi. Un agente all'ingresso mi chiede il documento, glielo do. Mi chiedono di uscire in strada. Esco. Dopo dieci minuti mi dicono che devo seguirli in commissariato per accertamenti relativi alla mia identità».

Pietro rifiuta, fa notare di essere un libero cittadino incensurato. Tutto inutile: «Sono circondato da agenti, ribadiscono che devo seguirli. Mi appunto i nomi di alcuni di loro. Poi arriva un ordine: Caricatelo in auto! Faccio resistenza passiva. In cinque mi trascinano con la forza. Assistono alla scena varie persone, tra le quali giornalisti e fotografi. Nessuno parla. Annuncio agli agenti a voce alta: Questo è un abuso, siete fuori legge! Mi toccherà denunciarvi».

In commissariato non c’è nessun dirigente che vuole parlare con Ricca: «Rimango in un ufficio, in compagnia di un simpatico agente di polizia da trent'anni in servizio a Milano, che si dice costernato quanto me. Prendo nota di ogni dettaglio. Mi trattengono fino alle 17,30».

Poi lo congedano con queste parole: «La diffido a ritornare di nuovo al palazzo delle Stelline. Lei ha precedenti di ordine pubblico». Morale? Nel Paese di Berlusconi il dissenso è impedito preventivamente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma che caazzo te fumi?